Monti, da mezzo secolo il vivaio dei campioni di domani
ROVIGO – Una “cantera” d’eccezione dove vengono sfornati i campioni di domani. Monti Rugby Rovigo Junior è il vivaio storico di Femi-CZ Rugby Rovigo Delta ma anche un punto di riferimento assoluto per tanti giovani che vogliono crescere per arrivare alla palla ovale che conta.
A un passo dal traguardo storico del mezzo secolo – la gloriosa Polisportiva Lotario Monti fu fondata nel lontano 1972 – la società è stato il trampolino di lancio per un paio di ragazzi entrati nell’Accademia federale di Treviso e pronti quindi al grande salto: si tratta del terza linea Riccardo Crepaldi e del mediano di mischia Lorenzo Laterza, che si aggiungono ai fratelli Mirko e Luca Belloni (rispettivamente ala e centro) e Riccardo Libralon (tallonatore), accasati alla Verona Rugby Academy, realtà “privata”.
In tanti comunque sognano di seguirne le orme e sono già entrati nel giro delle convocazioni collegiali: come noto, durante il secondo anno di under 17, gli osservatori dei comitati regionali inviati nei vari campi, segnalano una rosa di nomi che vengono invitati appunto a questi raduni divisi per zone (il Veneto cade nell’area 6, ndr): a seguire, i tecnici federali selezionano i più meritevoli che entrano a far parte delle varie Accademie (Treviso, Prato, Milano e Roma oltre a Verona).
Luca Bekshiu, Federico Casula, Leonardo Gheller, Giacomo Perini, Marco Rondina, Diego Ferraresi, Gianmarco Camellini e Nicola Bolognini: nel mese di novembre sono stati ben otto i ragazzi della Monti che hanno ricevuto l’attesa chiamata per questi allenamenti allargati, quattro sedute pomeridiane itineranti con tappa a Rovigo mercoledì 17 novembre.
Una realtà giovanile quindi attiva e viva più che mai, a dispetto delle cinquanta candeline che si appresta a spegnere e il cui filo diretto con i cugini “Bersaglieri” è doppio: basti pensare agli ex Monti scesi in campo nell’ultimo confronto esterno contro Mogliano, ben 7: Borin, Uncini, Bordin, Visentin, Lubian, Cadorini e capitan Ferro nel 15 di partenza con altri 4, Moscardi, Lucchin, Pomaro e l’ex Benetton e Nazionale Quaglio, entrati poi a partita in corso. Ma l’apporto delle giovanili rodigine al grande rugby non si ferma qui: al momento sono almeno una ventina i giocatori transitati per il vivaio di viale Alfieri che militano in altri club di Top 10 e nelle Zebre.
Rovigo continua insomma ad esercitare un fascino indiscusso e ad essere un sogno da inseguire fin da ragazzi: non stupisce quindi vedere chi, come il giovane Pietro Brialdi, trequarti centro classe 2006 pronto a esser tesserato con l’under 17, fa il pendolare da Imola quattro pomeriggi a settimana. Il rugby è anche questo.