Monti e Libera, un anno insieme per lo sport e la legalità
ROVIGO – Un percorso comune nel segno dello sport giovanile e della legalità. Monti Rugby Rovigo Junior e Libera, associazione da anni in prima linea nel contrasto a ogni forma di mafia, hanno raggiunto e siglato un’intesa di collaborazione.
Il progetto si articolerà su più livelli e coinvolgerà nel corso della stagione staff, genitori e atleti fino al suo culmine il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che l’anno prossimo vedrà la sua 26esima edizione: un momento di riflessione che in viale Alfieri coinciderà tra le altre cose anche con un altro importante appuntamento, quel Torneo Primavera che richiama bambini e famiglie da ogni parte del Veneto ma anche d’Italia e che potrebbe diventare magari un’ulteriore vetrina di legalità declinata proprio in ambito sportivo.
Al di là dei risvolti operativi e dei dettagli, che verranno concordati tra le parti nelle prossime settimane e quindi resi pubblici, il punto di partenza di questa partnership è la condivisione di legalità, trasparenza e onestà, valori fondanti dell’associazione che si ritrovano anche nel rugby, disciplina che nel rispetto dell’avversario e dell’arbitro, nella sportività e nel fair play ha la sua essenza e le sue stesse ragioni di esistere.
Nel corso del primo incontro conoscitivo, il vice presidente rossoblù Andrea Rossetto ha anche presentato al referente provinciale di Libera, Enrico Moro, il Codice etico che la società sottopone alla visione e quindi alla firma dei genitori di tutti i tesserati Monti: un tassello importante in quest’ottica e di cui la società ne rivendica orgogliosamente la legittima paternità. “Per noi – commenta Rossetto – poter legare il nostro nome a quello di Libera è sicuramente motivo di grande soddisfazione. Mi auguro davvero che il cammino che ci apprestiamo a iniziare possa portarci lontano: le condizioni a mio avviso ci sono tutte, visto che da parte nostra c’è massima condivisione degli ideali su cui si fondano le battaglie dell’associazione”.
“Libera – replica Enrico Moro – sposa volentieri questa causa e si propone per intraprendere un percorso che abbraccia lo sport ‘pulito’, esente cioè da pressioni ed interessi economico-finanziari, che rifiuta il doping e altre scorciatoie che svuotano l’umanità dei ragazzi, e che non contempla cattiveria e litigiosità, che magari prolungandosi oltre il campo di gioco diventano terreno fertile per la violenza. Insieme alla Monti cercheremo di coinvolgere i ragazzi per condividere ‘regole’, principi e ideali, perchè lo scopo primo di una squadra giovanile non dev’essere creare dei campioni, ma innanzitutto degli uomini”.